Il fumo di Londra

A Londra la gioventù emarginata è in rivolta. Finalmente! Basta con questo sistema esclusivo che abbandona interi quartieri al degrado, che declassa le persone secondo la residenza e ghettizza le culture. Era ora che la gioventù avida di opportunità dimostrasse la sua risolutezza nel voler occupare un posto nella società, senza discriminazioni né prevaricazioni. Già… Continua a leggere

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Chi se la sente di diventare cinese?

Prendo spunto da un video trovato sul blog di Francesco Costa per fare qualche considerazione sugli ultimi 20-30 anni di politica economica occidentale. Nel video, che trovate più giù nell’articolo, D’alema si pone molti interrogativi, in modo molto lucido e pragmatico. Elenca una serie di pericoli e minacce che la storia recente ha in gran parte confermato.

 

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Oggi dovrai essere più zoccola

Una ragazzina suona al campanello, è accompagnata da una cosa umidiccia e adiposa che un antropologo chiamerebbe “uomo”. Fuori fa freddo, il balcone vittoriano che il suo décolté succinto lascia prorompere è una pelle lucida ma raggrinzita dal gelo impietoso, che della moda e dell’erotismo poco si cura. L’erede inglorioso dell’homo erectus manda un’occhiata indifferente al tacco 12 che freneticamente picchia per terra, implorando un po’ di circolazione per questa carne raggelata.La luce tiepida di una lanterna illumina il portone della villa.

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C’è un’alternativa al cazzeggio su Youtube:

Ho recentemente scoperto questo sito internet (molti di voi lo conosceranno già) dove è possibile guardare un’enorme quantità di video in lingua inglese sottotitolati in italiano. L’interesse di questo sito consiste nel format che ha creato: registrazione d’interventi di circa 15-20 minuti riguardanti una gamma enorme di tematiche, dall’ambientalismo alla filosofia delle scienze, presentati da esperti del settore, giornalisti, semplici appassionati o comuni cittadini. L’elemento che contraddistingue Ted.com è il continuo tentativo di mostrare il lato positivo dell’essere umano, che può consistere nella sua capacità di essere collaborativo o nella genialità delle sue intuizioni scientifiche. Continua a leggere
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A.D. 2020 – Quando dovrai parlare di Facebook a tuo figlio

Ciò che appare su facebook è la realtà, sono i nostri pensieri e le nostre immagini, le nostre passioni ed i nostri luoghi. Tuttavia sono i nostri pensieri una volta scritti, le nostre immagini una volta taggate, le nostre passioni una volta dichiarate e i nostri luoghi una volta visitati. È una realtà ritardata, una realtà t+1. Una sorta di cronaca ridotta all’essenziale o un “meglio di” che raccoglie il nettare della nostra vita. Così ognuno, oltre alla propria, può vivere l’esperienza altrui, senza bisogno che questa venga condivisa in tempo reale, poiché ormai il racconto è talmente vivido che si sovrappone perfettamente alla materialità del fatto. Un software ci notifica che andrea ha fatto questo con sara e marco, i quali hanno commentato l’accaduto aggiungendo descrizioni e coinvolgendo luca, il quale a sua volta ha pubblicato un link del locale dove hanno trascorso la serata, dove hanno conosciuto elena che è ha stretto amicizia con tutti loro, condividendo la parte precedente della serata alla quale non tutti erano presenti.
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Per non disperare

Quattro motivi per cercare di guardare alle vicende politiche di ieri senza farsi prendere dallo sconforto e considerare B. un immortale:
1) Il fatto politico sostanziale avvenuto ieri é: in soli due anni di legislatura il governo B. è riuscito a divorarsi tutto il margine di vantaggio che lo separava dall’opposizione: è passato da più cento a più tre. L’unico vero sconfitto di questo voto di fiducia è il sig. Fini, il quale aveva puntato tutto sulla sua capacità di mettere in crisi il governo tanto da farlo crollare. Abbiamo passato mesi nei quali sembrava che l’unica opposizione e possibile alternativa fosse rappresentata da FLI. I media hanno cavalcato questa contrapposizione come se fosse l’unica rilevante. Ora non è più così. Fini ci ha fatto il favore immenso di sottrarre a B. la sua maggioranza solida e soprattutto di farsi fucilare ad opera compiuta. Ora è chiaro che Fini ha il fiato corto e che l’unica reale e valida opposizione a B. non può prescindere dalla presenza dei partiti del centro-sx, finora tenuti ai margini dai media. Questo implica che qualsiasi soluzione venga presa in considerazione Fini ed il terzo polo sono in una posizione di maggiore debolezza rispetto a prima.
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Smile Generation

Pochi giorni fa parlavo con un’amica, una persona seria. Si può dire che i nostri discorsi hanno girato intorno a vari argomenti: lavoro, famiglia, casa, amici, amore, libri, traffico, politica, religione, matrimonio. Abbiamo parlato senza approfondire, soffermandoci solo il tempo necessario per scambiarci la sensazione che ogni tema ci suscitava. È stato come girare il mondo guardando un album di fotografie. Non so’ cos’abbia provato lei, a me è parso di parlare della stessa cosa per tutto il tempo. Una serie di fotografie in bianco e nero che riflettevano sempre la stessa emozione, sia che ritraessero una tempesta sia un deserto. Quando abbiamo parlato di lavoro abbiamo parlato della sua assenza. Quando abbiamo parlato di famiglia abbiamo parlato dell’impossibilità di costruirne una. Quando abbiamo parlato di casa abbiamo parlato di affitti pagati facendoci il segno della croce. Quando abbiamo parlato di amici abbiamo parlato della nostra comune condizione. Quando abbiamo parlato di amore abbiamo parlato del suo carattere effimero. Quando abbiamo parlato di libri abbiamo parlato di scrittori-psicologi. Quando abbiamo parlato di traffico abbiamo parlato di traffico. Quando abbiamo parlato di politica abbiamo parlato di pazienza esaurita. Quando abbiamo parlato di religione abbiamo parlato di scetticismo. Quando abbiamo parlato di matrimonio abbiamo parlato di religione. Continua a leggere
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A lezione da Saviano

Dopo quattro lunedì, ieri era il primo senza il programma televisivo Vieni via con me. I dati di ascolto ci dicono che senza la presenza di Fazio e Saviano la televisione ha perso due milioni di spettatori. Ovvero per quattro settimane consecutive il lunedì sera due milioni di persone hanno rinunciato alle loro abitudini per mischiarsi al resto degli italiani, che di altre abitudini la sera evidentemente scarseggiano. Una possibile spiegazione consiste nel fatto che la tv per alcuni è un fine e per altri è un mezzo, per alcuni è una compagna che mitiga la solitudine (o la concede in caso la presenza umana non sia gradita) e per altri rappresenta solo una possibilità tra le altre. Sulla tv esistono una serie infinita di stereotipi, che vanno dal “la tv fa schifo, fa male” a “è vero! L’hanno detto in tv!”. Tutto ciò come se la tv fosse un soggetto, con i suoi pregi e difetti ma pur sempre un’entità razionale. Agli occhi del telespettatore assiduo chiunque appaia in tv perde alcune delle sue caratteristiche personali perché la forza simbolica della sua presenza “in onda” assume una rilevanza preponderante ai fini della cognizione pubblica. In altre parole la televisione costituisce un filtro attraverso il quale una persona o un evento non vengono compresi tanto per quello che sono ma per il dove sono. Come se la tv fagocitasse una parte degli attributi identitari, sostituendoli con un proprio set standardizzato e precostituito.
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Primarie: questione di responsabilità

Nel centro sinistra italiano il dibattito sulle primarie è molto animato, per fare un eufemismo. Primarie sì, primarie no, primarie di coalizione, primarie di partito, candidato unico del PD, candidati plurimi nel Pd. Lo statuto dei Democratici impone la candidatura unica e diretta del segretario e lo svolgimento di primarie di coalizione aperte a tutti coloro che si situano nel centrosinistra, condividendone principi e valori. In campo c’è già un candidato: Nichi Vendola, il quale ha battuto tutti sul tempo e, di fatto, ha imposto le primarie come un elemento scontato in vista delle elezioni legislative. Tuttavia la situazione politica, a dir poco liquida, per fare un altro eufemismo, obbliga una riflessione sull’opportunità di svolgere delle primarie in un momento in cui la composizione delle coalizioni è ancora incerta. Soprattutto l’esigenza di creare le condizioni più propizie per escludere Silvio Berlusconi dal novero dei possibili vincitori di eventuali elezioni determina la restrizione del campo delle scelte politiche, ubi maior minor cessat. Questo significa che tra fare delle primarie, e perciò escludere l’ipotesi di alleanze allargate al di fuori dei partiti del centrosinistra, e creare uno schieramento il più ampio possibile per isolare Berusconi, e quindi coinvolgere partiti del centro, la seconda alternativa si adatterebbe meglio al contesto politico che l’Italia sta vivendo. Continua a leggere
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Un giorno in Assemblea: quando gli studenti discutono

Studenti in assemblea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna

Al grido “blocchiamo tutto!” gli studenti italiani stanno manifestando da giorni il loro dissenso nei confronti della riforma universitaria, attualmente discussa in parlamento. Il 30 novembre circa settemila ragazzi hanno sfilato per la città di Bologna per poi dirigersi verso il casello autostradale al fine di occuparne le corsie. Per circa due ore la circolazione è stata completamente interrotta, tagliando di fatto l’Italia in due. “Per imporci all’attenzione di tutti siamo costretti ad inscenare degli atti dimostrativi; c’è una coltre di nebbia in questo paese che impedisce alle istanze sociali di emergere” afferma Simone, un dei coordinatori del movimento. Continua a leggere

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